“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati:
essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.
[Mt 23, v.27-28]
Kamen no kokuhaku è il nome di un libro, un libro sotto certi aspetti maledetto.
In italiano suonerebbe tipo “Confessioni di una maschera“,
perché -proprio come se indossasse una maschera- il protagonista
mostra per una vita intera il simulacro di se stesso, senza mai svelare
al mondo la propria vera indole.
Non so se questo sia davvero possibile: non svelarsi mai, non cedere mai…
È un tipo di forza d’animo che non sono
mai riuscita ad apprendere, ma che mi affascina come una danza esotica, o
lo scivolare delle lancette. Proprio per questo ho scelto un nome così
altisonante, ché magari -scavando intorno a me stessa- possa capire
dov’è la maschera, qual è il suo segreto, quale il suo vero scopo.
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