5/30/2013

MAGNOLIA ~ THE SCENT OF SEXUAL IDENTITY


“La magnolia è un fiore bellissimo, quanto delicato: il momento in cui schiude i suoi petali ed emana il suo intenso e ammaliante profumo...è il suo ultimo istante di vita”.

Le Naked Ape (nome d’arte delle due autrici Saki Otoh e Tomomi Nakamura, note già in Italia per “Dolls”, J-Pop edizioni) si cimentano in un lavoro ambizioso e complesso, che si fa posto fra le novità editoriali italiane come connubio di josei e shonen ai: Magnolia è infatti una delle tante opere pseudo-femministe bypassate dalla critica che meriterebbero grande attenzione, perché è proprio attraverso queste opere apparentemente “di nicchia” che si manifestano le moderne tendenze del manga.  
Comparso nel 2010 sulle pagine di ARIA(il neonato magazine josei della famosa casa editrice Kodansha), Magnolia cammina in bilico tra vari generi senza cadere mai nel banale né lasciarsi mai definire. E senza dar spazio a pregiudizi di genere.

 Ayato -erede al trono del regno di Anastasia- non è né maschio né femmina: quando si innamorerà per la prima volta, innescherà automaticamente il meccanismo di trasformazione sessuale.

Se si innamorerà di un uomo diverrà una donna, e viceversa se si innamorerà di una donna diventerà un uomo.

Ma  Ayato, allevato come un maschio, tale vorrebbe rimanere. Nonostante tenti di lottare contro il destino - che vuole si innamori del giovane Hugo Wolf, figlio del Generale della guardia imperiale- la trasformazione inizia,  e Ayato è confuso, le persone attorno a lui pazze di gelosia.
Ma Hugo è davvero la persona giusta? O lo è Nagi, fedele amico e guardia del corpo? O forse lo è Sui, misterioso fratello di Ayato?
Incantati e sedotti dal profumo della magnolia in boccio, davvero questi uomini amano Ayato, o è solo frutto dell’attrazione fatale della maledizione? Davvero il suo corpo sta per trasformarsi in quello di una donna? E chi è davvero Alexandra Black?
Se anche la madre di Ayato ha vissuto la sua stessa trasformazione, cosa lega la defunta regina al fratello del re?”


La cosa quanto meno scioccante è che uno josei del genere arrivi dalla Planet Manga (divisione della Panini Group), che -lungi dall’essere omofoba- non si è mai aperta a questo genere di fumetto (uniche eccezioni sembrano essere Zetsuai 1989 e Sakuragari): anzi, spesso ho trovato alcune editrici reticenti sull’argomento, cosa molto triste, che mostra la realtà di una casa editrice sorda e antiquata. Chissà cosa direbbero se sapessero che è stata niente-poco-di-meno-che Banana Yoshimoto con Kitchen (nel lontano 1991) a portare in Italia il gender bender e il transvestitismo, e che in fondo non stanno facendo nulla di nuovo, o peggio: di illegale...
Un lavoro graficamente ancora immaturo per le autrici, che riescono tuttavia a fondere quanto di più elegante vi è in Ai Yazawa e Yana Toboso: visi e occhi molto espressivi, proporzioni equilibrate, molto utilizzo di retini senza appesantire troppo le tavole, mentre tutto si muove in un’atmosfera tra il gotico e il vittoriano, con ampi giardini, abiti e sale sontuose, e un amore quasi ossessivo per i fiori (rose  e ovviamente magnolie) che ricorda il Liberty d’inizio ‘900. Lo stile non si allontana troppo dallo shoujo vecchio stile, senza però tutti quei banali cliché che appesantiscono la trama, e anzi con un macabro gusto del malvagio, dello stoico e del sadomasochistico: non ci sono mezzi termini per questi uomini (solo loro sembrano davvero interessati nella conquista di Ayato, mentre le donne, quelle che non sono travestiti, hanno le medesime fattezze delle eroine tutte fiori e marmellata degli anni ‘70), che sono terribili rappresentazioni della lussuria e dell’animo lordo del tipico seme  arrapato alla Mizukami Shin.
 
Ritengo inoltre che inserire nello stesso manga temi quali l’omosessualità, il gender bender, il trans e il travestitismo sia una scommessa azzardata, ma in parte riuscita: nonostante ancora non si capisca il motivo per cui Alexandra si vesta da donna, il tipo di attrazione che suo fratello prova per Sui e quali siano i reali intenti di Nagi, credo che il finale non sarà particolarmente scioccante. Prevedo che Ayato diventerà una bellissima principessa, anche se da bellissimo principe figurava meglio; in quanto a Hugo...è ambiguo, losco, e sembra giocare con il main character piuttosto che corteggiarlo. Sarà davvero il suo Principe Azzurro?

Per ora, abbiamo solo le congetture (e le scan): l’edizione Planet è al volume 2, e il prezzo (6,90 euro) è decisamente proporzionato alla qualità del prodotto, brossurato con sovraccoperta. Purtroppo la lentezza della pubblicazione (che non dipende dalla casa italiana ma dall’effettiva uscita di pochi capitoli l’anno in madrepatria) rende meno appetibile il lavoro, che si sfilaccia nella memoria e lascia intricati enigmi, ma che è capace di riportare alla luce l’amore per l’intrigo e il gusto per la scommessa.

Consigliato agli inguaribili romantici che credono all’amore senza frontiere...e che hanno una certa passione per i boys love strappalacrime.   
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   

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